venerdì 20 aprile 2012


"Diciamoci tutto, vuoi? Non lasciamo niente al caso, niente.
Non lasciamo che l’uno interpreti le tristezze dell’altro a modo suo.
Non lasciamo che si perda nemmeno una cosa bella tra tutte le cose belle che penseremo guardandoci.
“Come stai bene stasera!”
“Ti brillano gli occhi”
“Ho voglia di baciarti”
“Andiamo a casa a fare l’amore”
Diciamoci tutto, diciamoci se ci viene da piangere e non andiamo a chiuderci in bagno per non farci vedere.
Diciamoci le cose peggiori.
“Non ti sento”
“Sono spenta”
“Sono apatico”
“Così non va”.
Parliamo, parliamo tanto.
Parliamo fino ad avere sete, fino ad avere le occhiaie la mattina dopo per il troppo chiacchierare sottovoce nel letto.
Diciamoci che ci aiuteremo, che andrà tutto bene.
Diciamoci che ci amiamo, ogni giorno, sempre. Lo sappiamo, già, ma potrebbero venire momenti bui in cui sentirselo dire sarà la salvezza.
Diciamoci cosa ci fa arrabbiare e quello che proprio non sopportiamo l’uno dell’altro. Tutto.
Non offendiamoci per la nostra sincerità, ci renderà indistruttibili.
Diciamoci che sorrisi incontriamo nelle nostre giornate, che volti, che storie. Raccontiamoceli come se fossero favole, come se fossero libri in continua evoluzione.
Diciamoci che vorremmo scappare, che vorremmo sentirci liberi, che non ci sentiamo capiti. Diciamoci che forse cerchiamo altro, e a quel punto trasformiamoci in altro da noi per non perderci.
Diciamoci almeno una volta al mese chi siamo, perché cambiamo continuamente, sempre sempre sempre, e potremmo guardarci tra qualche anno e non riconoscerci più.
Ma noi non faremo questo errore.
Noi una volta ogni tanto ci siederemo a un tavolino e ci aggiorneremo sui sogni, sulle speranze, sulle illusioni e sulle delusioni che abbiamo, tutto quello di cui non si parla mai, perché è un po’ faticoso, perché c’è da guardarsi dentro e guardarsi dentro dà fastidio a tutti.
Conosciamoci una volta al mese come se non ci fossimo mai incontrati.
Diciamoci quello che vogliamo l’uno dall’altro.
L’amore non conferisce poteri magici: è vero, qualcosa si può percepire, ma per il resto si deve aprire la bocca e chiedere.
“Vorrei più abbracci”
“Vorrei tu mi prendessi per mano”
“Vorrei cambiare vita”
“Vorrei che tu mi ascoltassi”
“Vorrei andare a cena e poi a ballare”
“Vorrei amarti in un posto stranissimo”
Diciamoci del mondo, di chi ci schiaccia, di chi ci fa del bene. Raccontiamoci come sono le persone a cui ci affezioniamo, via via, piano piano, ma restiamo sempre noi i più importanti, sempre noi. Ogni tanto stiamo pure in silenzio, ma creiamoci un silenzio riconoscibile, un silenzio che abbia qualcosa da dire, non un silenzio stanco, un silenzio spaventoso, un silenzio nero.
Creiamoci un silenzio decorato con i nostri colori, e poi lasciamoli ballare.
Diciamoci tutto, vuoi? Solo così ce la faremo.
E chiediamoci sempre, spessissimo, se siamo felici. E rispondiamoci sinceramente. Non lasciamo che si creino dei vuoti, delle voragini tra me e te. Nelle voragini c’entra il male, il dolore, c’entrano le altre persone. Nelle voragini ci vanno a finire gli amori.
Diciamoci tutto e, al posto dei vuoti, tra me e te cresceranno fiori.
~Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore".

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