poi ci sono stati anni di silenzio, di vuoti e assenze, di incomprensione e dolore;
ora ai miei occhi sei solo una persona,
che ha sbagliato, che mi ha ferito,
e non l'ha mai ammesso.
Non ci sono persone perfette,
ma ci sono errori capaci di far molto male.
Poi arriva il giorno in cui finisci le pretese, perché ti rendi conto che certe cose non le avrai mai.
Dopo aver finito la rabbia arriva la pazienza e la comprensione.
Nulla si cancella, certe ferite rimarranno sempre lì, ma per guarirle, ho dovuto iniziare a perdonare.
Mi hai sempre voluto bene, ma da un certo momento in poi non sei stato in grado di dimostrarmelo senza farmi del male.
Ad ogni modo, lo sguardo è oltre, il passato è passato. Io non sono più quella ragazzina e tu non sei più quella persona.
Ho smesso di appoggiarmi a te da anni, di cercare un sostegno, una via, una direzione. Sono cose che tu non puoi darmi.
Mi è capitato spesso di pensare che sarebbe stato meglio non averti, che averti in quel modo, assente, incapace, doloroso.
Ma ho smesso di essere arrabbiata con te. Ora osservo la tua vita senza giudicarla, e penso a vivermi la mia.
Non è stato facile, niente è mai facile. E c'è sempre di peggio.
Ho perso un punto di riferimento tanti anni fa; da pochissimo ho recuperato l'affetto e la stima, e molta pace.
Accettando i tuoi limiti, ho iniziato a lavorare sui miei, perché molti difetti coincidono.
Ho imparato a farmi bastare il tuo modo particolare di dimostrarmi affetto, ho riempito i tuoi silenzi con pause dolci e senza più rancore, e tu hai iniziato a trovare i gesti e le parole.
Niente sarà più come prima, e quello che ho perso di te non lo recupererò mai.
Ma ho recuperato la voglia di vivere la persona che sei, oggi.
Non credo di poter chiedere di più a me stessa. Ma se avremo tempo, sapremo, forse, stupirci ancora.

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