martedì 3 giugno 2014

Giornate così.

A lavoro.
La mattinata vola, mi siedo sulla scrivania alle 8.30 e il primo attimo libero che ho, guardo lo schermo del pc e sono le 12.
Dopo pranzo ecco arrivare un po' di peso sul petto, dicasi anche più semplicemente ansia.
Arrivo a lavoro, prima cliente una ragazza che avevo conosciuto tanti anni fa.
Mi passa l'ansia, inizio col lavoro e si va.
A un certo punto torna una signora, aveva bisogno di un lavoro subitissimo.
E si arriva a metà pomeriggio, senza pause, manco per la pipì.
La signora ha bisogno urgentemente, sta in piedi davanti a me e piange (non perché ha fretta).
Quindi ho lei davanti in piedi che piange, di fianco a me un collega che mi ostruisce mezza scrivania e parla al telefono con un altro cliente.
Contemporaneamente squilla il telefono, io sono occupata e non rispondo, nessuno risponde.

Questo telefono non smette di squillare, a due cm dal mio orecchio il collega che parla, davanti a me la signora che tira su col naso perché trattiene le lacrime, di fianco la collega che parla con un altro cliente.

E in tutto questo io con un angoscia a mille che stavo male per la signora, ero infastidita da quel ca*** di telefono che non smetteva di squillare, davanti a una procedura nuova, per cui dovevo stare attentissima e concentrata per evitare di sbagliare.

Devo esprimere un giudizio sulla giornata o vi basta la descrizione?

Che delirio, che devastazione.

Per fortuna che è martedì.

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