venerdì 1 giugno 2012
Se senti di appartenere a qualcuno, non allontanarti, non far che si allontani.
Fai in modo che la tua vita lo avvolga perché se senti di appartenere a qualcuno ci deve essere una ragione che va oltre il concepibile, la materia, il tempo e la distanza. Non è vero che una persona vale un altra, e l'amore è qualcosa che si può trovare in chiunque ci sia una qualche affinità con noi. Ci sono legami che esistono ben prima che veniamo al mondo, in un mondo più vasto dove le anime si intrecciano, e quando abbiamo la fortuna di incontrarne il corpo riconosciamo in esso quell'anima che più delle altre ci teneva al caldo prima che nascessimo e ne desideriamo così tanto il calore che ogni altro corpo ci risulta freddo.
La vita ci mette del suo sia per l'incontro sia per il distacco. Mette in gioco le esperienze individuali e il presente per porci alla prova, per farci crescere e capita che ci confonda, che ci porti a scappare perché non sappiamo cosa vogliamo, perché non ci riconosciamo o non abbiamo ancora trovato la dimensione che ci fa vivere. E allora fuggiamo anche da quell'unico tepore che può darci la forza di risollevarci, per paura di trascinarlo con noi nell'abisso.
Per questo se si sente di appartenere a qualcuno, a prescindere che quel qualcuno ci appartenga o meno, si deve far di tutto per non far mancare mai ciò che essa stessa ci permette di provare. Non catene, ma un delicato tepore tale da offrirle la sicurezza di cui ha bisogno. Rischiare di perderla davvero significherebbe perdere l'unica anima capace di darci la gioia che desideriamo da quando, nascendo, ne abbiamo perso il contatto
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