domenica 5 febbraio 2012

Sulle recenti polemiche intorno alla sentenza 4377/2012 della Cassazione (custodia cautelare in carcere-stupro di gruppo)

Invasione su FB di link di questo genere:





e via dicendo.

Ecco.. io già nutrivo qualche dubbio in proposito, per un motivo di fondo che ho espresso nel caso Meredith e ribadisco qui: SE NON STUDI GIURISPRUDENZA, EVITA DI GRIDARE ALLO SCANDALO E PUNTARE IL DITO BASANDOTI SOLO SULLE CHIACCHERE.

Non è che mi sento superiore a qualcuno, lungi da me tale pensiero, è che visto la fatica che faccio a studiare queste cose molto complicate e difficili, e considerato che, nonostante siano anni che mi aggiro incerta e poco speranzosa nella selva oscura del diritto, SE io per prima sto zitta e evito di parlare a sproposito, perché so quanto sono complicati questi temi, e so quanto di un settore come questo, in continua evoluzione e aggiornamento, sia facile che ti sfugga qualcosa,perché chi in questa selva oscura non si è mai addentrato.. deve criticare senza beneficio del dubbio l'operato della giustizia italiana? Se io mi riservo di analizzare bene la questione, A FORTIORI deve farlo chi ne sa meno di me.

Perché, mi spiace disilludervi, ma guardare Matrix, Porta a Porta, e non so quale altro programma del genere (che io non guardo perché non mi basterebbero le scorte di IMODIUM di un mese), non basta a fare di voi esperti di diritto (non lo fa neanche una laurea in giurisprudenza, se proprio volete saperlo).

Perché io non vado in una serra a criticare come nutrono o innaffiano i fiori, oppure non vado nei pressi di un cantiere a criticare come costruiscono le case, o ancora non vado in sala operatoria a dire al chirurgo in che modo deve usare il bisturi, quindi tu, che non hai studiato la procedura penale, evita di sparare a zero; si chiama buon senso. Si chiama "parlare solo quando si sa di cosa si sta parlando".

Dicevo, oggi a pranzo parlandone coi miei esprimevo il desiderio di leggermi la sentenza.
L'ho letta, e ho avuto la conferma che per l'ennesima volta la gente parla senza sapere di cosa sta parlando, e sarò in un periodo particolare del mese, ma non riesco a trattenermi dall'essere polemica e un po' incacchiata.
Sì, adoro la pace dei sensi, l'amore universale e la pace, ma ignorare l'ignoranza no. Questo non riesco a farlo.

Ora vi faccio un breve sunto della questione, molto spicciolo, molto lacunoso, poco tecnico, un po' squallido, poco onorevole per una laureanda, ma basterà allo scopo:

Le misure cautelari (tra le quali la custodia cautelare in carcere, di cui si parla appunto in questi giorni, in relazione al reato di stupro di gruppo) vengono applicate SOLO a determinate condizioni, valutate caso per caso; sto facendo riferimento alla sussistenza di due tipi di requisiti: gravi indizi di colpevolezza e sussistenza di esigenze cautelari (pericolo di fuga, inquinamento delle prove, reiterazione del reato); la custodia in carcere è tra le misure cautelari la più grave, applicata come extrema ratio, ovvero solo quando le altre misure cautelari non bastano a evitare i rischi che la tenuta in libertà dell'imputato comporta.
Col decreto sicurezza del 2009 è stato previsto che, per i reati a sfondo sessuale, la custodia cautelare in carcere viene applicata AUTOMATICAMENTE, senza quindi valutare la sussistenza caso per caso dei requisiti che legittimano l'applicazione di tale misura cautelare (ricordo che la libertà personale è inviolabile, e tale diritto viene a mancare solo in casi GRAVI, e giustificati.. ricordo ancora che una persona è COLPEVOLE solo DOPO la condanna definitiva.. e l'applicazione delle misure cautelari avviene PRIMA della sentenza che definisce il giudizio.

Quindi, anche se dopo aver letto la notizia sul giornale, o dopo aver guardato qualche tg, voi avete già iniziato a giocare a "chi è l'assassino" o vi improvvisate giudici d'occasione (la settimana enigmistica con "Se foste voi il giudice", vi ha dato un po' alla testa), la giustizia prosegue per conto suo, con le sue regole, anche se voi dopo 5 minuti dall'apprensione della notizia, avete già emesso la vostra personale sentenza irrevocabile di condanna, tra il primo e il secondo. O magari durante il caffè.

Comunque, tornando alla questione, con una sentenza del 2010 la Cassazione ha stabilito che, per i reati di stupro di gruppo, non è costituzionalmente legittimo applicare AUTOMATICAMENTE la misura cautelare della custodia in carcere, perché in contrasto con determinati articoli della Costituzione (che vedrete dopo, nell'articolo che vi copio incollo, scritto da qualcuno con più pazienza e esperienza di me).

CIO' NON SIGNIFICA CHE UNA PERSONA IMPUTATA PER IL REATO DI STUPRO DI GRUPPO NON PUO' ESSERE SOTTOPOSTO A CUSTODIA CAUTELARE, MA CHE LA NECESSITA' DI APPLICARE TALE MISURA SARA' VALUTATA CASO PER CASO, COME SUCCEDE PER LA MAGGIORANZA DEI REATI PREVISTI NEL NOSTRO CODICE PENALE (fatta eccezione per i reati di stampo mafioso e per i   reati a sfondo sessuale, eccetto, come da ultime decisione della Cassazione, gli stupri di gruppo).

ORA, se non siete d'accordo, liberissimi, però per piacere, prima di gridare allo scandalo, INFORMATEVI  BENE, perché quello che passa da FB è che la magistratura abbia, con la sentenza 4377/2012, depenalizzato lo stupro di gruppo, cosa che non è assolutamente veritiera.

Una critica, un miglioramento del sistema processualpenalistico, si può fare, va fatta, e ogni ordinamento giuridico è in continuo mutamento e evoluzione; ogni persona è libera di dire la sua, ogni opinione o pensiero è libero di essere espresso, ma ci vuole un minimo di rispetto per la legge, e per chi la applica, per quanto io, che studio queste cosette qua, per prima conosco le incongruenze e i problemi, e anche le ingiustizie che ci sono in ogni ordinamento giuridico, e ovviamente in cuor mio spesso mi scandalizzo per come certe leggi siano fatte coi piedi, per come alcuni giudici lavorino male, per come sia difficile applicare bene una regola giuridica, che spesso nella teoria è perfetta ma poi una volta applicata ha risvolti negativi, oppure molte volte studio leggi o regole che SO che nella pratica non sono applicate, e molte volte lo dicono i libri di testo stessi..e allora ti chiedi "ma io cosa la studio a fare questa roba"? E più scavi, più arrivi al torbido, ai problemi, che spesso a volte ti danno l'impressione di essere irrisolvibili...e di essere impotente a riguardo.

Quindi per carità, ce n'è quanta ne volete di robaccia brutta e ingiusta, per cui è giusto indignarsi, ma le critiche devono essere costruttive, e per essere tali devono avere alle spalle un background fatto di studi approfonditi, non un' indignazione generale disinformata, che non è accettabile, non serve a niente e non porta a niente.


Aprendo il link che segue troverete un breve ( ma decisamente più accurato) commento sulla sentenza, e sotto il commento un altro link che vi rimanda direttamente alla sentenza.

Custodia cautelare in carcere e stupro di gruppo

Un bacione dalla vostra accorata "giurista disperata".

1 commento:

  1. La penso esattamente come te.
    Oggi, nel guardare i link che girano su faccialibro, ma anche i commenti ai vari articoli sui quotidiani on-line, mi prudevano le mani dalla voglia di rimbeccare un po' tutti.
    Senza contare, poi, lo squallore di questi articoletti/immagini che inneggiavano allo stupro delle figlie dei magistrati.
    Complimenti davvero agli autori, geni del male e ipocriti come non mai -.-

    E' giusto che l'opinione pubblica dica la sua, per quanto la materia sia delicata. Non dico di no, anzi.
    Però cavolo, almeno informarsi. Almeno andare su wikipedia e capire cosa si intenda per misura cautelare.
    Lavoro di ricerca che dovrebbero fare anzitutto i giornalisti, che hanno scritto tante di quelle castronerie che la metà basta, a cominciare dai titoloni sensazionalistici che non servono a nulla se non a confondere le idee.

    Quello che la gente non capisce è che, su certe cose, non bisogna ragionare "di stomaco", bensì secondo oggettiva giustizia.

    Mi fermo qui, che il resto l'hai già detto tu.

    Buono studio ;)

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