venerdì 3 febbraio 2012

E' per questo che scrivo?

"Io sono una di quelle persone che hanno costantemente paura di disturbare, di essere di troppo, di dare fastidio. Sono una di quelle persone che dentro vorrebbero urlare e poi respirano persino piano per paura di infastidire, che in mezzo agli sconosciuti vorrebbero far sapere che esistono, ma si limitano a stare in silenzio e a osservare intensamente, e solo quando nessuno sta guardando, come se persino uno sguardo potesse essere di troppo. Sono una di quelle persone che vorrebbero scalpitare e poi camminano in punta di piedi anche in una stanza affollata, che dentro urlano forte e fuori parlano piano, quando non possono semplicemente stare in silenzio, perché non sanno mai qual è il tono giusto, quello che gli altri accetteranno o riusciranno a sentire.

È per questo che scrivo. Perché la carta è muta, non può dirmi che sono chiassosa; perché la carta è mia, e non posso sentirmi di troppo; perché una parola scritta è una parola scritta, non urla e non sussurra, ma parla a mezza voce solo a chi vuol sentire. Scrivo perché lo si fa in silenzio, e io nel silenzio mi trovo bene".

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