domenica 1 gennaio 2012

In effetti io, se fossi in voi, non mi leggerei.

Nella mia vita ho incontrato persone le cui parole mi hanno affascinato, impressionato, e mi hanno fatto innamorare..
Mi innamoro sempre delle parole, dell'intelligenza, della capacità delle persone di stupirmi.. e mi innamoro di chi mi sa stupire, di chi sa andare oltre il mio cinismo, la mia disillusione, il senso di mediocrità che mi ispira il 90% delle persone, me compresa (a tratti). Perché quando qualcuno porta un raggio di sole, non puoi essere tanto ingrato da non portargli riconoscenza e volergli anche solo un po' bene.

Ho bisogno di essere affascinata da qualcosa, o da qualcuno. Ho bisogno di sentire il cuore che batte e il ghiaccio che si scioglie, e succede raramente, quasi mai, e quando succede tendo anche a evitarlo prima che sia troppo tardi.
Non mi piace perdere il controllo, e lo perdo solo quando me lo concedo. O quando non posso fare diversamente.

Mi piacciono da morire le persone intelligenti, con dei contenuti, le persone che sono come libri, con tante belle immagini colorate, tante parole nuove, e discorsi belli, quelli che ti impediscono di farti sentire la stanchezza, quelli che ti fanno passare la notte sveglia finché non hai finito di leggere tutto il libro, perché devi assolutamente sapere come va a finire.

Ecco, ci sono persone che mi fanno venire una gran voglia di sapere come va a finire.. la voglia di seguirle, sempre, fino alla fine, la voglia di viverle attentamente, con calma e attenzione, la voglia di assorbirle da tanto che sono belle.

Sì, sto paragonando le persone a dei libri. Che non me ne vogliate, in fondo è un complimento.

Mi piacciono molto le persone degne di rispetto, e qui casca l'asino. Perché spesso le persone piene di belle parole, quelle che ti stordiscono, quelle che ti creano dipendenza, quelle che ti affascinano da morire, dentro sono vuote. Come un libro (e ridaiè) con una bellissima copertina, un libro sullo scaffale che tra gli altri attira la tua attenzione, e appena lo compri, appena lo apri, scopri che è vuoto.

Ecco, spesso mi è capitato di fare i conti con la disillusione, quella più brutta, perché quando credi di aver incontrato una persona speciale, proprio fai fatica a ammettere in primis, che hai sbagliato, in secundis, si fa spazio l'amaro pensiero che in fondo le persone speciali non esistono, perché se scavi a fondo, la feccia dentro ognuno la trovi sempre.

E allora ho imparato a essere meno critica, a godere del bello senza badare, o meglio, accettando il brutto di ogni persona. Cercando di distinguere la feccia-cattiveria dalla feccia-debolezza. Perché ci sono gli stronzi, e i deboli, che sono due cose diverse, anche se entrambi fanno molto male, la seconda categoria probabilmente molto di più.

Spesso, le persone dalle belle parole, le usano per farti del male. Volontariamente. Solo per il gusto di affascinarti, per dimostrare a se stessi qualcosa, ma poi non sono in grado, non sanno, non possono, non vogliono, prendersi cura di te, volerti bene sul serio.

E qui casco io.
Perché, consapevole di questo, ho iniziato a cercare persone buone, semplicemente buone, magari con la copertina un po' ammaccata, poco colorata, ma le cui parole all'interno sono scritte con inchiostro dorato. La famosa ostrica bruttina fuori, dura ad aprirsi ma che quando si apre svela la perla preziosa. Ma non posso dire che mi basti, accontentarmi di una vita tranquilla e semplice, se semplice significa "morte cerebrale". E una questione di energie, con certe persone la tua energia esplode, con altre viene inglobata o si esaurisce.

La bellezza sta nell'umiltà, nelle piccole cose, nella semplicità. La bellezza sta anche nella spontaneità.
Tutte doti carenti non nelle persone intelligenti, ma in quelle tanto affascinanti fuori quanto vuote dentro.

Si tratta solo di capire l'intelligente-buono dall'intelligente-stronzo. Mica facile, di solito quello che luccica ma non è oro abbaglia a tal punto che non vedi una mazza, neanche l'evidenza delle cose.

Ma in fondo coi ragionamenti non se ne esce, e sapete una cosa, non importa, perché alla fine gli stronzi si fregano da soli, lo fanno il passo falso, sempre. E finché non lo fanno, il passo falso, tu resterai accecata e affascinata. L'allodola in adorazione del suo specchietto.

Poi, il voler bene, è un'altra cosa.
E se vuoi bene a uno stronzo? Come se ne esce? Non se ne esce, quando qualcuno entra davvero nel cuore, nel mio almeno, non ne esce più. Non ne esce mai. E se ci entra, un buon motivo c'è sempre.
Poi, mal che vada, per le emergenze ho una boa di stronzaggine, maturata con gli anni, necessaria e sufficiente per stare a galla comunque. Per non affogare mai irrimediabilmente, quando vuoi troppo bene a persone che se lo meritano troppo poco.

Quando ci si abitua ad affrontare la realtà, soprattutto quando non ti piace e ti fa male, quando si impara ad affrontare il brutto col sorriso, si diventa tanto in gamba da non riconoscersi quasi, e non importa più il distinguere stronzi e buoni a priori, non importano più i ragionamenti e i tentativi di difendersi. Tanto non hai più bisogno di difenderti.
E se incontri uno stronzo, questo ben che vada prima o poi abbandonerà il tuo cammino, e rimarrai tu con te stessa, che è la compagnia migliore che tu in fondo possa avere.

Perché con se stessi ci si può lavorare seriamente, si può migliorare davvero, ci si può fare davvero molta compagnia, una compagnia sana e piacevole.

Gli altri, il resto del mondo, va e viene, a volte qualcuno resta, e si portano dietro il loro carico di umanità imperfetta che non deve fare male. Non più. Il vittimismo infantile va lasciato alle elementari.
Quando si è adulti la responsabilità della propria felicità è attribuibile solo a noi stessi. E se non va mai come dovrebbe, se non funziona mai, probabilmente la prima persona da cui pretendere qualcosa di più, quella che necessita di una sana critica e di un cambiamento, è quella che vedi davanti allo specchio.

Credo che il senso di tutto stia in queste tre parole, dette da qualcuno dotato del dono della sintesi (cosa che  a me il gatto mi ha rubato nella culla) : "SI VA AVANTI". 
Aggiungo io, "sempre imperfetti, ma ogni giorno un po' migliori".





Non scoraggiarti mai.

Qualsiasi cosa accade intorno a te. 

Sviluppa il tuo cuore e abbi compassione,

non solo per i tuoi amici ma per tutti.

Lavora per la pace nel tuo cuore e nel mondo.

Non scoraggiarti mai. [Dalai Lama]



Ah. Ho parlato di innamorarsi, di voler bene, di essere affascinati.
L'amore però, è un'altra cosa eh. E' tutto questo e qualcosa di più.
Un "di più" che non ve lo sto a spiegare, perché si sente, e basta.
E non capita mica spesso. E lì non si guarda alla copertina, alle belle parole, alle illustrazioni colorate.. Semplicemente accade che sfogliando un altro libro trovi una pagina, una di quelle che ti manca, una di quelle che fa parte del tuo libro, e tu hai una pagina del suo.
Più o meno ci si sente così, ed è qualcosa che il tempo o le distanze non possono cambiare.
Inevitabile scambiarsi le pagine, strappare ognuno un po' di sè, darlo all'altro, e poi? Proseguire ognuno per la propria strada, o se si vuole, se si è tanto fuori di testa da osare una cosa del genere, proseguirla insieme.

Direi che stavolta ho finito.

(vi sento mentre dite: "e finalmente!") .. ma se non leggete i titoli non è mica colpa mia, io vi ho avvisato.

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