Credo che i medici dovrebbero essere anche bravi psicologi e filosofi.. o essere un po' più delicati. Poi capisco che a forza di avere a che fare con malattie diventa anche un meccanismo di difesa, però cacchio.. un po' meno stronzi cinici teste di rapa no?
Che dopo averti chiesto per un ecografia 200 euro, alla tua domanda di ragazzina giovane, impreparata di fronte a una cosa inaspettata: "ma se ho questa cosa qui oggi, che mi succederà domani"? ti rispondono piuttosto scocciati
medico a) ah chi lo sa, tutto può essere.
medico b) tesoro guarda, ti dico solo questo. Io pesco pesci grandi, il tuo è un problema piccolo.
Forse il loro problema è che sono maschi, e non sono in grado di capire come certe malattie per noi donne possono pesare psicologicamente parlando, anche se non sono gravi.
Oggi ho letto le parole che avrei voluto sentirmi dire qualche anno fa, che di sicuro non mi sarebbero bastate e non mi avrebbero calmato, ma sarebbero state più gradite di quelle -vedi sopra-.
Ero una bambina, e queste parole non le avrei potute nè sapute interiorizzare a dovere. Oggi le comprendo, le capisco e le accetto. Meno male che si cresce. E meno male che c'è chi sa ancora usare le parole giuste.
Ci sono persone che sono incapaci di distinguere fra la realtà e il pensiero.
Prendi questo caso.
Tu vedi molte persone intorno a te morire di cancro.
Pensi che anche tu potresti morire di cancro.
E questo ti terrorizza.
Ma dov’è l’aggressione fisicamente presente?
Non c’è.
Quindi si tratta di una paura immaginaria.
A questo punto tu mi obietti: “Ma il cancro è una cosa reale”.
Io ti rispondo: “Si”.
“Quindi la mia paura è reale” mi ribatti tu.
“No”,ti dico io.
“E perché no?”
“Perché tu,fino a prova contraria, di fatto non sei malato di cancro”.
“Ma potrei esserlo. Non è un fatto questo?”
“No”, ti dico. “Questo non è un fatto”.
“Perché non è un fatto?”
“Perché esso sussiste soltanto nell’universo del possibile e l’universo del possibile appartiene al mondo della mente e non al mondo della realtà. I fatti appartengono esclusivamente al mondo della realtà, non al mondo della mente. Nel mondo della mente è possibile tutto ciò che non è logicamente impossibile,cioè quasi tutto. Nel mondo della realtà esiste soltanto ciò che accade. E non sta accadendo che tu sei malato di cancro”.
“Ma può accadere in futuro”.
“Può non significa che accade.Il futuro non è realtà, come non lo è il passato. Sia il passato sia il futuro sono soltanto delle immagini nella nostra mente: il passato come ricordo,il futuro come invenzione costruita utilizzando il materiale dello stesso ricordo”.
“Non mi convinci. Continuo ad essere terrorizzato”.
“Lo so, e non mi aspettavo di convincerti”.
“E allora perché mi hai fatto questo discorso?”
“Per farti capire che la tua paura non è razionale,non è il risultato di un ragionamento. Se lo fosse lo avrei smontato con la mia dimostrazione,che è ineccepibile e tu non avresti più paura”.
“E allora?”
“Allora devi capire che la tua paura è un prodotto del tuo inconscio. E’ il tuo inconscio,che ha di te un immagine infantile,e quest’immagine produce la tua paura,contro qualsiasi ragionamento”.
“Allora cosa devo fare?”
“Devi cambiare la tua personalità.Devi smetterla di farei l bambino o la bambina,crescere, diventare un uomo o una donna, e automaticamente smetterai di farti le seghe mentali con paure immaginarie sul mondo del possibile. Senza nessun ragionamento e senza nessuna fatica”.
[Alla ricerca delle coccole perdute. Giulio Cesare Giacobbe]
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